Bell Rock

Tornare dopo due anni e mezzo che hanno pesato sul corpo come cento, osservarti a metà percorso così maestosa e lontana, la campana dei prodigi, e poi passo dopo passo avvicinarmi e cominciare a salire.

Ti sento, mi accogli, mi attraversi e la pietra sembra meno scoscesa, il cammino piu’ leggero, il piede più fermo.

E poi ci sono, fino al punto più in alto, dopo solo gli uccelli ti godono.

Qui dove la pietra ti abbraccia, l’elettricità ti invade e riempie di pace, la forza centrifuga arrotola su se stessi i trochi degli alberi, guardo il mondo lontano, immenso e bellissimo e niente fa paura.

Credo di aver compreso cosa provano gli uccelli prima di planare giù dalla cresta: la meraviglia di lasciarsi andare nella bellezza e la pienezza della pace dell’anima.

Il viaggio

È giunto il momento di riprendere la mia Nikon, riempire di nuovo la valigia e mettersi in viaggio verso il sole.

Non importa che sia un’alba o un tramonto ad attendermi, ma che il cammino sia guidato dalla luce e vissuto col sorriso dolce di chi accoglie e non triste di chi lascia.

Tornerò ancora, una, due, mille volte, per poi di nuovo andare con lo sguardo nella luce e senza ombre.

A bientôt mon amie!