Se per amarti hai bisogno di specchiarti in altri occhi
se per amarlo hai bisogno di vederti bella riflessa nei suoi occhi
allora ancora non sai cosa sia l’amore.
Nata con la matita
Se per amarti hai bisogno di specchiarti in altri occhi
se per amarlo hai bisogno di vederti bella riflessa nei suoi occhi
allora ancora non sai cosa sia l’amore.
Braccia,
mani,
si muovono
su,
giu.
Gesticolano,
indicano,
comunicano,
accolgono,
abbracciano.
Quante cose sanno fare le braccia!
Ma d’amore no ,
non sanno parlare.
Solo gli occhi, abbracciando con uno sguardo,
raccontano l’essenza del mondo
e parlano d’amore.
“Le rare volte che verrai a me con un gesto o un sorriso
io fiorirò come il deserto di Atacama”
Ho imparato che l’abbraccio è molto di piu’ di due braccia che ti stringono:
è dirsi sono qui con te, per te.
Non è necessario amare una persona per desiderare di abbracciarla, ma non è possibile amare senza abbracciare, perché è in quei singoli istanti che ci si sente una cosa sola e si raggiunge l’infinito.
Sto respirando ogni particella di questa mia terra, gli orizzonti, i cieli che si susseguono sempre diversi nel cambio di stagione, i profumi della terra e delle erbe bagnate, il sole tiepido che illumina i ricordi e i click con cui cerco di fissare gli attimi nella memoria.
È sempre piu’ difficile partire, lasciare, allungando lo sguardo a nuove albe.
E poi sarà complicato dire arrivederci alla mia terra adottiva che mi accoglie ogni volta con l’abbraccio del sole, coi sorrisi aperti e affettuosi di chi non sa chi sei, ma condivide con te le proprie meraviglie; un paese dove sei giusta come sei, senza sforzi o veli, dove sorridersi e abbracciarsi significa solo “sono felice di essere qui.”
Fermare il tempo che corre in pochi istanti, attimi di felicità che ti riempiranno l’anima per sempre.
Chi ama non è mai solo né conosce il buio
Mi perdo tra gli scatti di emozioni, luoghi momenti,
ci nuoto dentro dolcemente,
come nell’acqua tiepida del mare d’agosto rischiarato dalla luna.
Non temo la profondità del fondale né l’invisibilità
dell’orizzonte, solo l’apatia dell’anima.
Soffro di daltonismo affettivo:
vedo solo contorni rosa intorno alle persone che scelgo per condividere il cammino
Ho smesso di punirmi per colpe non mie
di cercare di essere diversa o di piu’ di quello che sono
di vivere la vita anche per chi l’ha perduta.
Ora sono solo io
senza piu’ rabbia né paura.
Un ruscello che procede lento,
che gode del tepore del sole
e accoglie le creature che si immergono in lui.
Sono acqua
Sono sole
Sono fruscio di foglie mosse dal vento
Sono l’aria che spettina dolcemente i tuoi ricci ribelli e ti accarezza il viso
Sono colei che si nutre di parole pensieri e colori
che crea continuamente nuovi mondi per continuare a sorridere.
E se questa vita non basta per dirci chi siamo
ci saranno altre dimensioni,
altri sentieri nell’universo in cui abbiamo già trovato la strada
e questo pensiero basta a farmi sorridere al buio.
Tracce di sincronicità.
Così come il fumo di una vecchia locomotiva evaporiamo anche noi,
nuvolette sbiadite portate dal venticello estivo
in quel grigio velato si confondono pensieri e ricordi, sogni e sensazioni.
E tutto quello che era reale diventa finzione
Tra mille sguardi e sorrisi manca il tuo ogni giorno di piu’
Questa gigante bolla in cui levito si contrae tra pensieri e ricordi
e come un utero presto mi sputerà via
Galleggio tra i rumori del mondo ormai ovattati e il tranquillo sorriso di clown dipinto sulle cicatrici di queste lunghe esistenze.
Neanche il corpo riesce piu’ a dolere
tutto risuona come una pigra melodia
da ascoltare mollemente
distesa tra i campi di girasole e il mare.
Siamo dei condomini pieni di finestre
da cui non si sa mai bene chi si affaccerà
Alle volte si guarisce da soli guardandosi allo specchio.
Ieri mattina le fratture si facevano sentire piu’ del solito e cosi’ mi sono concessa l’immobilità, silenziosa e senza voglia di nulla ho guardato per un bel po’ il soffitto commiserandomi, che a dirmi “poracitta” qualche motivo ne avevo.
Poi squilla il telefono, allungo la mano sul comodino, il solito call center che non vuoi e intanto sfioro un sassolino.
Un ricordo piacevole si apre e comincio a sfogliare la galleria del telefono che è un po’ anche della mia vita e i pensieri di quanto sto perdendo a causa dell’incidente sono sostituiti dalle migliaia di immagini che ho li e nel cuore, luoghi di infinita bellezza, sguardi di amore, abbracci pieni di affetto, occhi che ti sorridono.
E tra i tanti, ci sono quelli bellissimi di Annie, pieni di amore e gioia di vivere, che mi esortano a non cedere al grigio plumbeo della tempesta, ma a guardare la dove il sole continua a splendere ogni istante.
E cosi’ cara Annie mi hai di nuovo preso per mano e portato fuori dal grigio nell’azzurro piu’ profondo, nel sole, nel verde dei prati e nello stupore dell’arcobaleno, e li fluttuo col tuo sorriso che risponde al mio e prometto: da oggi sono di nuovo sole.
Siamo luce sempre e per sempre, moriamo solo quando decidiamo noi di spegnerla per nasconderci nel buio.
Tutto passa,
anche i girasoli hanno ormai piegato la testa al tempo
e gli sguardi affascinati su di essi sono solo languidi ricordi.
Cammino tra loro come qualsiasi altro giorno di questa vita,
le cose sono ferme immutabili, la casa, il salice piangente, la vecchia palizzata, ma il mio sguardo è nuovo, non sa di futuro ma di nostalgia del passato.
E mentre respiro profondamente questo luogo,
mi accingo a dirgli addio.
La rugiada che bacia ancora i fiori di camomilla trova spazio anche nei miei occhi, che, più appannati del solito, scrutano l’infinito che non c è.
Mi stendo sui prati ad occhi chiusi e fluttuo senza spazio e senza tempo
e li ci sei: nel calore del sole, nel profumo delle erbe schiacciate dal mio peso, nell’ascoltare il silenzio.
Ci sei e mi manchi,
manchi ad ogni parte di me che ha conosciuto solo te
Ci sono luoghi che appartengono al tempo, in cui sono impresse emozioni, immagini, parole
sono spazi che ti riportano indietro,
in un volo fatto di languida melanconia.
Passeggi, osservi e nel mentre sorridi,
perché quel terreno profuma ancora di voi.
Mi chiamo cristiana
Sono appartenuta ad un solo uomo per tutta la vita
Ho studiato, lavorato, donato me stessa,vissuto i ruoli come ci si aspettava da una brava bambina,
Dovere è il verbo di questo mio tempo
Mi chiamo Cristiana
la mia anima ribelle è libera
Ho sognato di conoscere tutti i luoghi, ho volato con l’anima percorrendo sentieri sconosciuti, pensieri ed emozioni,
ho scolpito, dipinto, amato, ricercato, studiato tutto quello di cui nessuno mi aveva mai parlato
Immaginare e creare sono i verbi del mio tempo
Mi chiamavano Cristiana
ed ero una bambina a cui insegnarono ad essere forte e a guardare il mondo negli occhi
Ho sofferto e nascosto il dolore nei luoghi bui del sentire
Celare e sorridere erano i verbi del mio tempo
Mi chiamo farfalla e ora sono pronta a volare
Avevo solo bisogno di un abbraccio
di quelli che ti dicono che andrà tutto bene
quelli che ti fanno sentire giusta e leggera
e ti fanno scordare tutti gli avresti dovuto, i potevi, le imperfezioni
sarebbe bastato poco,solo un attimo, per riconoscersi nel sentiero
e aver voglia di proseguire il cammino.
In quel momento mancato è il vuoto di una vita, fatta di mille cose
il silenzio che continua ad assordare,
e ancora e ancora cerco nei distanti quel tocco rassicurante che non c’è
Smettere di cercare, di pensare, di capire
lasciarsi solo andare
portata dal vento come il profumo dei fiori
leggera come un petalo sfuggito ad un vecchio papavero
Quanti silenzi pieni di parole per nascondercisi dentro
Quante fughe per non guardarsi
e continuare a sognarsi diversi
E poi quel languore continuo, che non è fame e non puo’ essere placato
e ti accompagna in ogni istante,
anche quando il buio della notte si fa luce e illumina ogni tua ombra.
E li mi trovo e ti trovo, libera.
Ho corso nei corridoi bui del tempo,
ho trattenuto il respiro a lungo abbracciando le piccole bolle d’aria lungo il percorso.
Sono precipitata nel nero piu’ assoluto e poi risucchiata dal un vortice inarrestabile per arrivare qui, distesa al sole, mentre tutto fluttua intorno a me e si susseguono immagini piene di luce e di colore.
Cercare di capire, di gestire l’esistenza senza trovare certezze e fine, per poi lasciarsi andare leggeri e farsi trovare dalla luce.
E poi la luna cominciò a mordere il sole
Stanca di guardarlo brillare da lontano
saltò su dal mare
e, mordendolo piano da un lato,
lo copri per qualche istante agli occhi del mondo,
mentre lo accarezzava dolcemente.
E ci siamo di nuovo, ricomincia il percorso “montano” fatto di buche, strettoie e salite impervie. Sembra proprio che il trail running sia lo stile della mia vita ora, con l’anima che vola sopra le cose e al tempo e il corpo fatica a contenerla.
Le mie ali di Icaro continuano a muoversi leggere e incaute, mentre si spiumano qua e la, mentre lo sguardo continua a perdersi al di la dell’orizzonte.
Respirro nell’alba che dolcemente mi accoglie per sciogliermi poi nella bellezza del tramonto.
Continuo a planare leggera tra due mondi senza piu’ appartenere ad essi, sono un’ospite saltuaria che si affaccia sorridente all’uscio per cogliere un abbraccio mentre dice arrivederci.
Ci sono confini che non andrebbero mai varcati,
luoghi che non andrebbero violati,
dolori che non andrebbero provocati,
sentieri che non andrebbero mai intrapresi
e sguardi che non andrebbero mai incrociati.
Ma che senso avrebbe la vita senza il dolore e la passione?…
Nel rigido inverno, la rondine abbandona il nido, Sentendo nel cuore un profondo dolore. Sa che nulla sarà come l’ha lasciato, E il mutare del mondo la riempie di sconforto.Il nero delle sue ali riflette il tormento, Mentre il bianco del petto rivela la sua purezza. Durante l’estate, cerca di riparare ciò che è stato infranto, Ma il richiamo del cielo è più forte della sua lotta.Sospesa nel cielo, evita il contatto con la terra, Perché sa che se toccasse terra, non potrebbe più partire. Il dolore di lasciare la sua casa è acuto, Ma sa che è necessario per sopravvivere, per continuare il suo volo infinito.
È di notte che la mia anima viene a te,
nuda e tremante, in cerca di riparo
e al calore del tuo fuoco respira di nuovo.
I miei inverni che sanno di sale,
di sole,
di notti fredde solitarie abbracciate ai cuscini
e giornate di sorrisi sconosciuti
e profumo di mare,
librando tra terra e cielo.
Nord e sud
Bianco e nero
Sole e luna
Chiaro e scuro
Aperto e chiuso
Basso e alto
Caldo e freddo
Giorno e notte
Io e te
…
ma esiste l’alba
il ghiaccio che ustiona
le notti polari
la luna nuova
Io e te
…
forse,chissà.
Quando lui l’aveva amata,
lei non se ne era accorta
ed ora che era pazza di lui,
lui sentiva non poter tornare indietro.
Strani sentieri percorre il destino,
li fa sfiorare senza mai potersi abbracciare.
La frenesia di fare, correre da una parte all’altra senza respirare mai, dimenarsi per non ascoltarsi, per non sentire il dolore, per non vedere ciò che la mente sa e il cuore non accetta.
Sentirsi niente, inutili, senza piu’ senso e voglia di sognare e con l’unico desiderio di correre sempre piu veloce, perche’ il dolore non ti possa arrivare.
A volte apro gli occhi di notte e penso che tutto questo nuotare controcorrente poi non serva a molto, che sarebbe bello lasciarsi andare e galleggiare portati semplicemente dalla marea come un piccolo legno marino.
Poi però mi alzo e scopro un’alba sempre nuova che mi inonda di bellezza e capisco che non potrei volontariamente rinunciare a scoprirne un’altra e un’altra ancora, assaporandone il profumo e i colori.
Il bruco quel giorno si sentiva strano e cominciò a preoccuparsi.
Si guardò e vide che il suo corpo stava cambiando e non si riconosceva piu’.
Cosi’ ebbe paura.
E mentre mille pensieri confusi gli annebbiavano la mente si addormentò pensando di morire.
Ma arrivò il sole a scaldare dolcemente la sua prigione, penetrando pian piano tra i fili che avevano sigillato il suo cuore e lo conquistò.
Cosi’ il bruco ebbe voglia di scoprire cosa c’era fuori dal suo rifugio e pian piano si affacciò
E mentre il sole teneramente lo abbracciava, il bruco scoprì che era morto davvero, trasformandosi in una meravigliosa farfalla.
È nel silenzio della notte che ti trovo, piu’ che altrove, nei miei pensieri.
Questi momenti rubati al tempo che scorre veloce, cosi’ quieti, cosi’ lenti, cosi’ veri,
cullati da un silenzio che parla di fiabe, regine di carta, piccoli principi e baroni ostinati.
Quando i pensieri volano leggeri, ci galleggi dentro sorridente, re di questo mare infinito che mi avvolge e mi scalda, nell’oltre dove non mi perdo e non ti perdo.
Vorrei che il mio cuore sapesse parlare al tuo,
in silenzio,
perche’ neanche un sussurro profani l’intimità dei nostri sguardi che si incontrano
e dei nostri sogni che si abbracciano
Quanti tipi di dolori,
quante sensazioni, sfumature, fitte e mancanze di respiro puo’ sopportare il nostro corpo.
Si espande, contrae, attorciglia, per poi rilassarsi di nuovo.
Ma l’anima no, lei non ce la fa, cresce, si dilata per avvolgere cose e persone, si assottiglia fino a lacerarsi e poi con le sue trasparenze, i suoi buchi e ricuciture si raggomitola.
Prendetevi cura dei corpi,
ma amate senza confini le anime.
E poi a volte penso che se tutto va come deve andare è inutile continuare a nuotare controcorrente, tanto vale galleggiare lasciandosi trasportare dalla marea, in apnea, sotto il pelo dell’acqua, dove non arrivano piu’ rumori, voci, nè il dolore.
Lasciarsi andare,
lasciare andare,
per poter ricominciare…
Senza stelle si nuota al buio,
in silenzio,
ascoltando il fruscio della risacca del mare in lontananza,
sperando nell’esistenza della spiaggia.
La luce…
la luce del sole che ti inonda l’anima, il calore che la abbraccia mentre il corpo è accarezzato dal vento fresco di febbraio
la luce che brilla negli occhi degli amici canari quando ti salutano chiamandoti Mio amor
la luce che è arcobaleno in cui ognuno sceglie liberamente il suo colore
la luce che ti abbaglia impedendoti di vedere le cose brutte del mondo, ti anestetizza dal dolore e ti insegna a godere di ogni attimo
la luce che ti fa bella semplicemente perche’ sei serena in un luogo di pace.
Nelle ombre del tramonto si celano i desideri piu’ profondi, i sogni non vissuti, le parole non dette, gli abbracci mai dati.
La luce soffusa li culla, senza paura di mostrarli al buio che li nasconde di giorno
Hai presente quella sensazione quando da bambina stringevi il filo del palloncino 🎈con tutta la tua forza per paura che volasse via ma pian piano sentivi sempre meno forza nella mano finché capivi che non potevi farcela da sola e lentamente allentavi la presa senza lasciare, sperando che arrivasse qualcuno a legartelo al polso, perche’ sapevi che stavolta da sola non ce l’avresti fatta?
Ecco cosi’ mi sento seduta su questo scoglio, in dubbio se sono ancora la bambina o gia’ il palloncino
la vita non è fatta di tempo passato sulla terra ma di esperienze fatte, luoghi visitati ascoltandone i rumori e assaporandone i profumi,abbracci dati fuori contesto, baci rubati ad un sorriso…vivete ogni istante così e fermerete il tempo
C’è un luogo nel mio cuore in cui arrivai un giorno “per caso”
e capii immediatamente di appartenergli.
Cercavo divertimenti e trovai me stessa e la pace
Certi tramonti li senti sulla pelle,
ti scaldano con promesse di sogni futuri,
ma sono soltanto canti di cigno di un giorno che muore.
25 aprile
tanti pensieri,
tante parole inutili,
sulle labbra solo GRAZIE.
Grazie a chi ha tinto di rosso la terra,
grazie a chi è tornato ed ha raccontato,
grazie a chi è rimasto a custodire e far crescere ciò che esisteva,
grazie a chi ha continuato a credere e sperare.
Grazie ai miei cari a cui devo conoscenza, libertà, dignità.
NATA LIBERA
maree senza fine
che baciano
abbracciano
consumano l’arenile
e poi al buio lo trasformano in riva
E poi ti innamori di nuovo
Ogni mattina
Della vita
Dei colori
Del sole
Dei fiori
E non c è nulla di quel che sei
Di quel che senti
Che possa farti cambiare idea
Respiri profondamente
E ti fondi col creato
E poi all’improvviso hai paura,
così ti rannicchi in un angolo buio dell’anima nascosta nella tua stessa ombra,
cercando di scomparire al mondo.
Fuggi gli sguardi,
copri con un lenzuolo i tuoi sentimenti e speranze
e cominci a vegetare nell’ombra
respirando senza far rumore.
Cosi’ muori,
anzi sei gia’ morta anche se ancora respiri.
E forse è proprio quando sembri piu’ fragile, indifesa,
che sei piu’ forte;
quando vivi a modo tuo fino in fondo,
senza sottoporti al giudizio continuo del mondo,
smetti di ascoltare i rumori di sottofondo,
il vociare della gente,
le cantilene di paese,
per ascoltare solo il vento e le onde del mare.
E pian piano diventi leggera e galleggi nell’aria
senza sfiorare la terra bagnata di sputi e di lacrime.
Fin da bambini ci insegnano a stare attenti a dove mettiamo i piedi, ma nessuno ci raccomanda di far attenzione a dove mettiamo il cuore
E infine
ti ho donato la mia assenza,
spero tu ti ci sia perso dentro.
Nel vuoto si impara a volare
o ad affogare.
Poi incontrarsi ancora:
altri volti,
altre scarpe da calzare,
altri nomi da indossare,
ma sempre la stessa luce negli occhi
Cosi’ scorrono i giorni
senza parole
e pian piano i lunghi silenzi diventano spazi da riempire
di voci,
di note,
di pensieri .
Nella stanza non c’è più spazio per la tua voce,
nuovi cinguettii fanno vibrare il cuore.
L’amore non ha sesso,
non ha età,
non ha tempo.
È perdersi nello sguardo di un attimo,
non sentire piu’ nulla al di fuori del battito del cuore
e non accorgersi che è la luna e non piu’ il sole a rischiarare i sorrisi
Oggi sono 40 anni…
ricordo precisamente quell’attimo
nonna col telefono in mano sbigottita non parlava
e io mi sentii strappare una cosa dentro.
Fu un urlo sordo,
atroce e violento
quello che uscì dalla mia gola mentre venivo risucchiata dal buio.
Non ricordo altro,
se non il silenzio che mi sommerse per anni,
il tuo ultimo vestito bianco
e io piena di colori
che avrei voluto essere al posto tuo.
Nel silenzio affogano i sentimenti
strangolati dall’indifferenza.
Niente è piu’ doloroso
del disinteresse di chi pensavi vicino
Lontano il ricordo del tuo sorriso,
la cura con cui mi guardavi,
l’abbraccio del tuo sguardo.
Ho continuato a vivere e sorridere,
ogni giorno, senza di te.
È sembrato naturale chiudere tutto in una scatola in fondo al cuore.
Sono solo i tramonti che spezzano l’incanto, riempiono lo stomaco di farfalle e gli occhi di lacrime,
e quel sorriso amaro ha di nuovo il tuo sapore.
“Gli incontri avvengono sempre nei momenti in cui la mente è molto libera o molto affollata,
nel primo caso avvengono per donare alla nostra anima qualcosa di nuovo,
nel secondo per liberare la nostra vita da qualcosa di sbagliato.’
Osho
Mi hai trovato in prima fila con i pugni chiusi e i denti serrati, mi hai ridonato il sorriso e poi pian piano te ne sei andato.
Per questo sarai sempre nel mio cuore.
Ci sono giorni che apri gli occhi e ti senti morire,
il tuo corpo ti parla ricordandoti come ogni singola cellula sia in grado di provare dolore,
come il movimento coordinato dei muscoli è una magia,
che le palpebre possono essere pesantissime e le gambe inermi, che i pensieri scivolano lenti nella mente e le parole rotolano via prima che tu le riesca a pronunciare.
Ed ogni volta,
tu scegli se lasciarti andare cercando di non sentire piu’ nulla,
o trovare in ogni singola cellula l’energia usata per comunicare il disagio ed usarla per alzarti dal letto e continuare a vivere.
Si è fortunati e padroni della propria esistenza finché si ha abbastanza energia per aprire gli occhi.
C è un giorno per nascere,
uno per vivere, sognare, creare
e uno per prepararsi a morire.
La consapevolezza che tutto sta per finire è piena di serenità,
si smette di correre incontro a qualcosa per cominciare a passeggiarci insieme,
con in volto un sorriso consapevole.
Sono giorni tutti tuoi, in cui non devi dimostrare più niente a nessuno, solo goderteli assaporare la tua vita e ciò che resta.
Un cammino insieme lungo una vita dove io corro,
salto,
balzo in avanti
e tu dietro,
mi segui,
sostenendomi,
raddrizzando i miei passi,
illuminando i miei luoghi bui,
trattenendomi prima di cadere.
Sempre.
E scese la notte
E fu la piu’ buia
Una coltre nera in cui non vedeva neanche la speranza
E cosi’ senza occhi ne mani procedevamo a tentoni lasciando che la vita ci sbattesse qua e la lungo il sentiero
E mentre i piedi sentivano la strada inerpicarsi tra sassi e rovine,
il silenzio rimbombava nell’anima.
Eppure continuavamo a camminare,
vicini senza saperlo,
io spinta dal ricordo del tuo profumo
tu dalla rabbia di chi è ferito.
E poi mi fermo
e ti aspetto,
lungo il sentiero del tempo,
mentre corrono le vite intorno,
e tutto cambia per restare
di nuovo immutato
per sempre.
E quando la vita si sconvolge, trascinandoti come un gran vento sulle rocce,
fermati ad osservare la bellezza e la forza del creato,
respira e ricomincia a sognare.
Se non puoi volare contro vento fai come l’albatros:
plana!
Mi scrivi messaggi
io non rispondo.
Tempo sospeso,
tra noi,
quello in cui parla il silenzio.
E quando l’attesa è passata,
arreso guardi oltre l’infinito,
arriva il mio ciao imbarazzato
cucito di scuse leggere e inutili parole.
E mentre ti spunta il sorriso
e lo sguardo si illumina leggendo
Io ricomincio a vivere la vita guardando altrove.
Sapersi,
conoscersi,
semplicemente accettarsi con i difetti, gli errori, i sorrisi, le passioni e quella voglia di vivere e scoprire il mondo che ti rende unico e meraviglioso ogni giorno.
Eccomi qui
senza veli,
perché non serve celarsi quando si è consapevoli
basta amarsi.
Come la luna
ti osservo lontana
Corri, velato in viso,
senza scorgere la meta.
Ogni affanno, ogni passo sembra sempre piu’ nel buio,
perche’ i tuoi occhi hanno smesso di brillare e illuminare il sentiero.
Sento la tua rabbia,
Il tuo sangue ribollire e gonfiarsi come l’onda del mare,
la tensione che sale e gonfia ogni cellula
presto si trasformerà tutto in schiuma e ti vedro di nuovo sorridere sereno.
Io che amo il mare,
Io che preferisco salire in aereo piuttosto che in auto,
Io che a viaggiare l’ho imparato da ragazzina quando tutti al massimo andavano a Riccione e i miei mi catapultavano a Londra,
Io che ho rinunciato a salire a bordo solo con il pancione perche’ non mi volevano 😃,
Io sono stata a casa tutta l’estate!
Ebbene si, niente mare, niente aereo, niente vacanze.
Eppure incredibilmente sono sopravvissuta col mio solito sorriso e la voglia di fare, sto scoprendo angoli della mia splendida regione che non conoscevo, mi godo un po’ di piu’ la mia casa, sperando cosi di tutelare un po’ di piu’ quelli che amo.
Non è la paura del contagio a tenermi lontano, ma il rispetto per chi mi sta accanto che potrebbe subire danni peggiori di me dal virus.
Odio la mascherina, mi toglie il fiato tanto da svenire, ma da qualce giorno ho ricominciato ad usarla con costanza, e non per decreto,
perché da un mese la nostra regione è piena di turisti provenienti da zone calde e molti umbri sono in giro in luoghi ancora a rischio.
Vorrei un autunno sereno senza dover saltare per ogni starnuto, che mio figlio dopo una maturità senza senso possa vivere l’università come merita e non davanti ad uno schermo, vorrei poter accendere la radio in auto senza ascoltare bollettini di guerra dagli ospedali e stupide teorie complottiste di rettiliani o personaggi che in cerca di notorietà si proclamano esperti della qualunque, vorrei non dover scegliere se è meglio rischiarsi la malattia o farsi iniettare in vena un vaccino sperimentale non sufficientemente testato, vorrei non dover dire a mio figlio quasi ventenne che non puo’ frequentare gli amici perche’ soffrendo d’asma rischia piu’ di loro.
Ecco so cosa non vorrei e tanto basta per continuare a sorridervi pur dietro un pezzo di stoffa o ad uno schermo di plexiglas. Con un po’ di buon senso tra un anno torneremo a viaggiare e a lamentarci dei ritardi dei voli troppo pieni 😁
Se tu sei stato raggio di sole che ha squarciato le tenebre perche’ io potessi essere lieve luce di lanterna che ti illumina il sentiero,
nulla potrà modificare il cammino:
né il mio orgoglio,
né la tua volontà.
Perderti,
perdermi,
perdersi,
sarebbe tornare nel limbo fino al prossimo viaggio,
ricominciare a cercarsi per scoprirsi di nuovo e navigare insieme.
E quindi ti aspetto,
ti guardo da lontano cercare la strada,
spero e prego che tu non cada, pronta ad allungare la mano per sostenerti.
Mi sono persa nei tuoi occhi mentre ascoltavo il mare
Tu parlavi,
ma io non sentivo nulla se non il rumore dolce della risacca e cio che i tuoi occhi sussurravano,
mentre la voce volava lontano portando nel vento inutili parole vuote.
Una giornata come tante, ti alzi presto, hai tanto da fare e cominci a correre:
a correre contro il tempo, contro i bioritmi bassi, senza ascoltare nulla, neanche te stessa, il tuo corpo.
Appesa all’orologio, stai entrando ad un appuntamento intanto che ascolti un vocale e all’improvviso piu’ niente, il silenzio, il buio, la leggerezza…si perche’ ti sei arresa, d’un tratto, a tutto, soprattutto a te stessa, alla pretesa di essere capace di arrivare ovunque, di darsi a tutti senza riserve, di non risparmiare nemmeno un respiro, perche’ ogni secondo sia speso vivendo intensamente.
Ed ora li, stesa al buio, la tua mente non c’è, si è spenta.
E tu non conosci piu’ il tempo, non saprai mai quanto ne è passato tra le braccia di un estraneo che ti ha accolta e soccorsa donandoti un po’ del suo.
E tutto quel tempo che hai perso facendo cose inutili che sembravano essenziali, è racchiuso lì in quel buio sospeso senza pensieri e dolori, pieno di un niente assoluto.
La vita è un insieme di passi di danza mai provati prima,
alcuni armoniosi, altri scomposti o appena accennati, altri sbagliati.
Questi nascondono, con la polvere che alzano, tutta l’armonia, la compostezza ed eleganza che avevamo profuso nei primi.
E in un attimo siamo di nuovo al nastro di partenza più affaticati, piu’ sporchi, meno credibili.
Ma chi non sbaglia non ha mai tentato, vissuto, ballato.
Lui le accarezzava il cuore
ogni volta che le sorrideva con gli occhi.
In queste domeniche infinite che si rincorrono un giorno dopo l’altro volevo scordarmi di te,
del passato,
del futuro e della scintilla che illumina il tuo sguardo,
ma continuo a trovarti in ogni angolo,
in ogni pensiero della mia giornata, tra le note e le parole delle canzoni, nel brillio della rugiada al sole,
nei fiori che sbocciano di giovinezza,
nella forza degli ulivi sui greppi.
E cosi’ ti penso,
mentre i giorni scorrono inesorabili aspettando di incontrarti,
ormai estraneo,
evoluzione di un sogno antico.
Non ci restano che i profumi
a ricordarci il mondo fuori.
Sospesi in un limbo
tra sogni e realtà.
Ai tuoi begli anni
che profumano di mare increspato dal vento
al tuo sguardo che brilla verso orizzonti lontani
alzo il calice mentre ti osservo,
forte e silenzioso, sfidare il mondo.
Accoccolata in un angolo,
guardo sorridente il tuo incedere deciso e pacato,
dolce come il vento estivo che prelude l’uragano,
ed è come vederti danzare sulle note del preludio
in attesa che scarichi tutta l’energia trattenuta travolgendo il mondo.
Siamo fragili come papaveri
Rosso intenso come la forza di ciò che siamo capaci di provare,
bellezza infinita e spontanea,
figli di una natura che vorremmo infestare, ma ci ha voluto cosi’: leggeri e passeggeri…
Strano il modo con cui siamo amici noi due:
come gatti randagi giochiamo per strada correndo qua e la,
annusando l’aria e condividendo gli angoli sicuri.
Io seguo il tuo fiuto infallibile,
mi fermo, talvolta, di fronte alla tua astuzia, che sa di fermezza, ma a volte cela paure lontane.
Troppo intelligente x farti lisciare il pelo e perspicace nell’evitare chi te lo vorrebbe arruffare, sei tu l’aristogatto della mia adultità.
Poi una mattina ricominci a vedere, perche’ non basta guardare per vedersi, a volte è il cuore che filtra le emozioni e la realtà.
E cosi’ chiudi un altro cassetto, sigilli un pezzetto di cuore, e volgi lo sguardo altrove con un sorriso pieno di dolcezza, celando la tristezza e la delusione.
Ciò che ci fa soffrire è anche quello che ci ha fatto sognare e sorridere,
in fondo non è il rimpianto di averlo vissuto o perduto, ma solo che sia velocemente passato.
Vorrei non pensarti,
lasciarti fuori dalla mia vita almeno per un po’
e riposarmi il cuore.
Queste lunghe salite,
le rincorse ad attimi sfuggenti
i sorrisi e gli sguardi complici,
sono diventati estenuanti .
Voglio guardare oltre l’orizzonte,
al di la’ di quello che era e che e’
perche’ domani sia diverso.
Ma continuo a trovare tracce di te
e quando non ti penso mi appare la tua immagine,
come quei segnali di pericolo
sui sentieri di montagna che silenziosamente ti ricordano che le cose piu importanti spesso non dipendono solo da te
Mi manchi
Mi mancano gli attimi
Trattengo il respiro nell attesa di poterti sfiorare con lo sguardo ancora
Mentre conquisti il mondo scoprendo te stesso e me che ti osservo sorridendo
Tutto fugge
e si perde attraverso il tempo
tranne noi.
Come un papavero in un campo di grano maturo
così, dopo un lungo inverno,
è fiorito il rosso sulle mia labbra schiuse dal tuo sole che mi scalda ogni mattina.
Perdona
gli abbracci sottratti ad un amore sfasato
e i baci non dati.
Il cuore sentiva piu’ di quello che noi potevamo sognare,
poiché l’anima ricordava il sapore di ciò che noi non avevamo provato.
Perdona gli sguardi
che promettevano cieli stellati
e le pause tra le parole
che raccontavano intensi pensieri.
Se non fu sincronia nei tempi,
certo lo fu nei bisogni del cuore.
Perdona,
perche’ fu troppo anche per essere pensato
e rimase cosi’ appeso su una nuvola tra i sogni e i desideri
Arriverà l’estate con i suoi venti caldi,
i profumi di fiori misti al salmastro,
i panorami da sogno e le risate.
I vestiti leggeri mossi dalla brezza
incorniceranno l’inquietudine del cuore
teso come la corda di un arco
e pronto a scoccare alla prima carezza.
Sarà il tuo sguardo profondo
o il modo in cui abbassi il tono di voce quando sei emozionato
a colpire il mio,
preludio di una lirica senza tempo,
fatta di vibrazioni terrene ed ancestrali,
che racconta di anime antiche che viaggiano nel tempo.
Con il cuore pieno di te
vivo.
Ci sono giorni che passano veloci, in cui saltelli sorridendo.
Poi ci sono giorni lunghi e faticosi,
dove sembri dover rincorrere il mondo che accelera il passo,
e tu corri col sorriso a volte tirato cercando di non perdere nulla, uno sguardo, un sorriso, un pensiero.
Sono quelli i giorni in cui capisci che la vita è un dono,
perche’ mentre ti agiti in fretta,
raccogli un pensiero d’amore donato in silenzio,
una carezza fatta con l’anima,
e mentre i corpi si sfiorano per caso i cuori si abbracciano quieti,
e se il corpo corre, l’essenza si distende appagata.
Il mio cuore è un mare in tempesta mosso dal tuo vento fresco
coi suoi cambi di direzione,
le sue accelerazioni e assenze.
La schiuma delle onde mi pervade,
il sapore di sale impregna il mio corpo
e il profumo di te mi invade l’anima.
Ecco il mio spirito, la mia essenza,
è qui che aspetta
per accogliere quel che rimarrà di noi che nuotiamo controcorrente rincorrendoci,
senza riuscire a sfiorarci mai.
Il primo e ultimo pensiero della giornata sono per te.
Forse questo è amore…
oppure ossessione.
Toccarti è come sfogliare un libro di poesie,
respirare in te è come scriverle.
Ti penso
Un dolore sottile come un ago acuminato mi attraversa il cuore
E comunque ti penso.
Ti porto con me come quei mali latenti,
che non noti se sei occupata,
ma tornano ad urlare quando ti rilassi
e cosi’ ti penso.
Ti penso anche se non voglio,
ti penso anche se mi fa male.
Tu medicina e malattia
non lo sai
ma io ti penso
Cosi’ passano le ore e i giorni,
veloci e svogliati,
immaginando un momento di eternità.
Come ogni anno, il primo pensiero stamattina è uno sguardo indietro al sentiero percorso.
La mia vita è come una scalinata panoramica, di quelle che alla fine di una marea di gradini vedi il pianerottolo con vista e con ottimismo e grande curiosità cominci a percorrerli a due e due per arrivare in cima.
Ho raggiunto diversi pianerottoli ormai, diversi tra loro, taluni pieni di comode poltrone per fermarsi a riposare, ho visto panorami incredibili che nn immaginavo esistessero, eppure ogni volta con lo stesso entusiasmo e la stessa curiosità del primo, ricomincio la scalata.
Un giorno il Signore mi troverà su quel sentiero che mi arrampico insaziabile di sapere cosa c è dopo e, come a mia madre da bambina, chiederò ” ti prego solo un attimo…l’ultimo!”
Perché finché si ha voglia di salire, non si invecchia mai…
E cosi’ sei arrivato,
solerte,
a ricordarmi che il tempo che rimane scorre veloce.
Dovrei odiarti marzo,
perche’ mi doni ogni anno una ruga, un pensiero in piu’,
il ricordo di chi manca da troppo tempo,
la bambina che non c’è piu’.
Eppure ti adoro:
presagio di primavera,
ricordo dell’attesa del mio giorno da principessa che si ripete in modo diverso ogni anno,
rinascita ogni volta di me stessa.
Mi hai donato incontri, nuovi affetti e la certezza che essere nata nel mese piu’ pazzo dell’anno non sia stato un caso.
Ogni anno mi ritrovi qui ad aspettarti col sorriso e gli occhi pieni di sogni.
Godrò ogni singolo attimo di te,
di noi,
dei momenti passati insieme,
dell’essere una cosa soltanto da sempre.
E se in fondo ai tuoi occhi trovo un pezzo di me,
è nei miei
che trovi la forza di sfidare il mondo.
E poi ti svegli sapendo che tra una settimana sarai grande, pensi, ti chiedi cosa accadrà…
Poi dopo 8 giorni ti svegli e scopri che non è cambiato nulla: il tuo cuore e la tua testa sono sempre della stessa ragazza che sogna un mondo inondato di sole e sorrisi.
Succede cosi’ da piu’ di 30 anni.
6 Marzo non ti temo, ti amo.
Ricominciare a vivere senza di te
è stato come disintossicarsi dal cioccolato: puoi farne a meno, non pensarci per un po’
e poi all’improvviso ti arriva il desiderio cosi’ forte che impazzisci e non puoi pensare ad altro.
Ho ricominciato a scrivere, a disegnare, a parlare di politica e ballare.
Ho tutto per essere felice, tranne te.
Il bello dei miei anni è che non devi piu’ dimostrare a nessuno chi sei: puoi ballare la notte come una ventenne e svegliarti al mattino presto per fare ciò che ami.
Non hai più bisogno di dormire dieci ore per recuperare e non temi le occhiaie del giorno dopo, perché è il tuo sguardo che parla del mondo che la gente nota,
non la sua cornice.
A 20 anni hai l’energia per conquistare il mondo,
a 50 la consapevolezza che non sarà mai tuo, ma potrai amarlo talmente che ti riempirà lo sguardo e l’anima.
Morire e rinascere,
portandosi dietro piccole tracce del passato,
la terra, il cielo, le passioni, gli amori.
Perdersi per poi ritrovarsi,
attraverso il tempo e lo spazio.
Leggo per me,
scrivo per chi amo,
perché è piu’ facile raccontarsi
quando si è da soli.
Sogno di giorno,
penso di notte,
perche’ nel silenzio del buio si vede
piu’ chiaramente.
Corro, salto, amo, creo, nutrendomi di sorrisi
e svolazzando qua e là come una farfalla.
Te ne sei andato cosi’ all’improvviso
tra mille progetti, corse ed idee, il pensiero di essere altrove oggi non c’era.
Penserò alla nostra ultima conversazione ogni volta che assaggerò un vino novello e alzerò il calice a te e al piacere di averti conosciuto.
Buon viaggio amico mio.
Sei volato via,
leggero,
in autunno,
come la foglia rossa dell’uva che ci aveva unito.
Volteggiando avanti e indietro,
ti sei fatto portare lontano
dal mondo che ci girava intorno.
Di tutto rimane il ricordo di un sorriso e di uno sguardo rubato.
E poi si muore…
Un giorno ti svegli e non è più domani
e neanche oggi,
non è più nulla:
solo silenzio e buio,
in attesa di una nuova luce.
Hai visto la mia anima nuda,
cosa potrebbe mostrarti il mio corpo piu’ di questo?
E poi ci sono persone che sembra che le incontri per caso, ma dietro di loro si nasconde un mosaico di intrecci così sottili che solo nel tempo si svelano, lasciandoti senza parole di fronte a tanta perfezione di significato.
Sono quelle persone che entrano in punta di piedi nella tua vita ma che in breve tempo la trasformano, la arricchiscono, la colorano.
Sono coloro che non ti lasciano mai, che aderiscono perfettamente a te e rinforzano i tuoi confini…
Intertwining
And then there are people who seem to meet by chance, but behind them there is a mosaic of interweaving so subtle that they reveal themselves only in time, leaving you speechless in the face of so much perfection of meaning.
They are those people who tiptoe into your life but who quickly transform it, enrich it, color it.
They are those who never leave you, who adhere perfectly to you and reinforce your boundaries …
Ti ho incontrata correndo tra le righe di un blog,
mi sono fermata: le tue parole erano i miei pensieri.
Cosi’ ho conosciuto il tuo cuore,
quando tu già conoscevi il mio.
I met you running between the lines of a blog, I stopped: your words were my thoughts.
So I met your heart when you already know mine.
Tornare a casa, la mia città, dopo mesi e sentire e vedere le tracce del tempo che l’hanno segnata ferocemente.
I solchi sul viso del centro mostrano che si è lasciato andare: sciatto e spettinato, dimentico della gloria del passato, ormai appare inerme e decadente.
Manca la luce e il grigio divora gli spazi, le vie, i vicoli.
Le luci dei negozi sembrano lucciole sporadiche tra tanti affacci bui, e il brulicare frenetico delle 13, quando dagli uffici e dai locali ci si riversava in strada verso casa, è un sogno ormai lontano.
Passeggio col naso all’insù alla ricerca di un raggio di sole, dei sorrisi di chi passeggia, delle voci dei bimbi che rincorrono la palla.
Dorme, triste e raffreddata la mia città, inacidita dalle invidie, erosa dalle privazioni, dimenticata dai suoi figli, ormai priva della gioia delle loro risate.
E così ti osservo, nelle mille sfumature di grigio mentre il buio ti divora pian piano e attendo il calar della sera per sognarti com’eri sperando che domani tu risplenda di nuovo nel sole.
Saudade.
Mancherai tanto,
con me resta il modo in cui mi insegnavi a guardare oltre, al di la dell’infinito.
Mentre tu te ne andavi, io dormivo in un sonno innaturale che mi riportava alla vita, e forse li dove volano le anime sospese per un po’ ci siamo trovati.
Sarà la prima estate della mia vita senza di te, riuscirò a starti lontana?
Sei casa, amore, approdo sicuro, radici, l’orizzonte dove ritrovo ogni anno me stessa, eppure ho scelto di amare un altro lido, dopo tutta una vita di amore incondizionato sono stata travolta da una passione che mi rapisce gli occhi e riempie il respiro.
E se sulla tua riva ho sempre trovato pace e silenzio, alla fine ho scelto Las Burras, il calore che mi pervade ogni volta che affondo i piedi nella sua sabbia scura, i flutti freschi che si infrangono sugli scogli, i contrasti, la solitudine la bellezza mozzafiato.
Con te mi sento a casa, li sono viva, innamorata e piena di energia vitale.
Perdonami, so che mi mancherà la serenità delle tue albe, ma ho deciso di vivere la passione avvolgente dei suoi tramonti che fa vibrare la mia essenza.
Ancora non sono pronta a smettere di “sentire” e sognare.
Ho costruito castelli che erano prigioni
mentre desideravo solamente una tenda sulla spiaggia
L’amore tiene, non trattiene.
L’amore dà senza aspettarsi nulla indietro.
L’amore alberga in chi sa vivere sereno anche senza
L’amore si rivela in uno sguardo che ti abbraccia e sorregge con tenerezza piu’ che in mille parole
L’amore è il silenzio dolce di chi sa che stai cercando la via
L’amore è la sua mano che mi sfiora i capelli mentre mi si chiudono gli occhi seduta su un gradino alla stazione
L’amore è riascoltare i vocali solo per sentire la sua voce
L’amore è aspettare che torni ogni venerdì e mi venga ad abbracciare con lo sguardo da uomo e la tenerezza di un bambino
Per anni il mio cuore è stato un campo di accoglienza, un luogo dove molti sono venuti a pasteggiare, altri a saccheggiare, alcuni ad amare.
Non c’erano palizzate né confini, orari di uscita o di entrata, solo il piacere di dare la mano per camminare insieme.
Poi sono cresciuta, tardi per la verità, e a tre quarti della vita, ho costruito un castello su quel campo, con alte mura e merli attraverso cui guardare, feritoie ai lati per difendersi, ma anche per far entrare il sole.
E da li guardo le mie albe e i miei tramonti, che trasformano il giardino in spazi infiniti, il cielo unito al mare e il sogno si fa tutt’uno con la vita.
C’è un bellissimo ponte levatoio adornato di rose, che accoglie le persone invitate ad entrare, nuvole bianche che si rincorrono nel cielo e un profondo fossato in cui nuotano delfini.
Un piccolo cartello al lato recita “monatti non mi avrete piu’ “
Se non puoi avere il pacchetto completo,
ama il pezzo di scatola che la vita ti ha donato,
potrebbe contenere molto di piu’ di ciò che credi.
Ti ho accolto così, scalza, vestita della sola mia forza, con tante speranze, libera da schemi e convenzioni sociali,
solo felice di essere qui e guardare ancora lontano.
Inizia in questo modo una nuova grande avventura, fatta stupore, di parole, di sabbia, di sale e dolci note musicali scoperte qua e la in mezzo a suoni dissonanti ❤️
La vita è un viaggio cadenzato, non dagli anni, ma dalle emozioni, dai tramonti che ti hanno fatto tremare il cuore e le albe che ti hanno trovato ad occhi spalancati, stupito e in attesa del domani.
È il sole che ci accompagna illuminando il sentiero,
è il mare che si gonfia e ritrae costantemente disegnando sempre linee diverse sulla sabbia,
è il nostro respiro che si riempie di profumi nuovi ogni 2/3 secondi
è la sorpresa di uno sguardo dolce che ti avvolge facendoti sentire amata
Osservo la mia ombra che svanisce pian piano
Trapassata dalla luce fredda di un sole d autunno
Il rumore dei passi si fa lieve sul selciato
Inghiottita dall’asfalto urbano
svanisco nel silenzio
Nonostante le tenebre avvolgano le cose, la luce trova sempre il modo di stupirci
Per gran parte della vita cerchiamo di essere ciò che gli altri si aspettano da noi, un bravo figlio, un ottimo studente, un professionista di successo, finché un giorno il nostro sguardo incontra un estraneo nello specchio e allora capisci che non sei tu che vivi la tua vita, ma un ideogramma costruito dai desideri e dalle aspettative di altri e se resisti allo choc del primo istante, in quel momento diventi libero, riconquisti te stesso, la tua vita,i desideri e le passioni, e finalmente cominci a volare 🦋
In fondo cosa c’e’ di piu’ bello di farsi sconvolgere dalla vita, quando la quiete programmata ha preso il sopravvento?
Vivere non è far scorrere i giorni, ma saltarci dentro, sopra, correndo, sorridendo come fossero un prato fiorito…
Happiness is easy!
nizhóní yeeʼ
Torno a casa, anche sento, facendolo,di lasciare la mia terra.
Torno col cuore pieno e l’anima consapevole.
Parto, sapendo di tornare un giorno, di nuovo alla mia terra rossa e alle mie rocce che cantano al soffiare del vento.
cm
❤️21 anni❤️
Di te,
Di noi,
Di gioia infinita,
Di amore puro.
Dentro i tuoi occhi trovo il mio mondo,
Il senso di ogni respiro.
Ogni mio sforzo,
Ogni mio sorriso,
sono per te che sei la parte migliore di me
Isolati e scherniti dalla pandemia
Guardiamo scendere la neve su un 8 marzo vuoto
Scandito dai boati della guerra
Raccontata come un vecchio film in tv
E io come una bambina, guardo il tramonto dalla finestra credendo ancora che il mondo sia meraviglioso
DEDICATO A CHI SI SENTE SCIVOLARE NEL BUIO
Esattamente 15 mesi fa è cambiata la mia vita: un viaggio a Modena, una diagnosi severa, la stanchezza, il dolore, la paura…quanti sentimenti in poche ore.
La necessità di cambiare tutto per continuare a vivere e la mancanza di energia per pensare a come fare.
Sembrava tutto una follia, ma la passione per la vita ha preso il sopravvento.
Ho perso tanto, ma ho avuto ancora di più.
La malattia è stata un dono prezioso, che ha portato con sé consapevolezza, amore, verità.
Ho perso alcune persone per scoprirne altre, impensabili, che sono diventate punti fermi.
Ogni giorno di più mi sento fortunata, per le persone, gli amici, i miei cari che hanno saputo compiere con me questo percorso.
Oggi sono diversa, migliore, piu’ felice.
Guarita?
In un certo senso, perche’ la mia patologia non è piu’ una malattia per me, ma una compagna di vita che mi dona tanto ogni giorno.
Oggi è un giorno un po’ piu’ complicato degli altri, mi sono sentita scivolare in un baratro senza fondo appena ho aperto gli occhi, avrei voluto richiuderli e lasciarmi scivolare giù nel buio… ma li ho aperti ed ho incontrato tanti sguardi pieni di calore, così mi sono rialzata ed ho ripreso il viaggio.
Oggi sono comunque grata e felice
E poi arrivò l’estate all’improvviso
e spalancò porte, finestre e cuori.
La pelle un po’ piu’ lucida,
i sensi svegli protesi al mondo nuovo che splende,
Il piacere del sole,
Il calore,
I colori delle bimbe nei prati,
I canti delle cicale
e il gelo, in quel pezzetto di cuore, divenne meno pungente.
La forza stava tutta li:
nel sapere che nulla di quello che succedeva intorno a lei e perfino al suo corpo, poteva impedirle di volare
perche’ in fondo niente di tutto ciò riusciva a toccare il suo spirito
È cosi’ facile farti perdonare da me,
come un’innamorata che pateticamente vuol vedere solo i pregi dell’ amato,
io qui stesa al sole guardo la valle e i monti,
il cielo nitido e mi pervade la pace.
Ti perdono così terra mia,
ogni istante di terrore,
ogni fiato sospeso,
ogni lacrima versata,
perché è amore ciò che mi fa sentire serena al solo guardarti.
Il sole scende su di noi creando ombre sotto i nostri occhi
La pelle macchiata dal passare dei soli estivi e le dita sapienti con cui mi sfiori
spiano un autunno che non tarderà ad arrivare,
ma la mia anima continua a brillare e ballare alla luce dell’alba come fosse ancora primavera
Se le mie mani non potranno più abbracciarti
lo faranno i miei sogni
e quando sentirò che mi stanno sfuggendo anche i ricordi,
ti cercherò in fondo a quel cassetto del cuore
da cui non uscisti mai.
Stamattina mi sono svegliata un po’ inquieta e per un attimo avrei voluto azzerare gli ultimi due o tre anni e tornare a quando ci brillavano gli occhi e incontrandoci ci abbracciavamo felici di essere amici.
E speravamo che il mondo potesse essere cambiato, progettavamo sogni e valli dove far correre unicorni e vedere spuntare fiori di cristallo.
E invece siamo di nuovo ad affrontare draghi e cavalieri neri, sotto un cielo plumbeo che non fa passare i raggi del sole e vela le valli del paradiso.
Cosi’ con le ali legate e un pezzo di carta in volto come scudo alla nostra paura, respiriamo piano e sogniamo da soli in un angolino buio.
Ho fermato il nostro treno e sono scesa.
L’aria fresca ha rischiarato i miei pensieri
E tutto è apparso chiaro:
le incongruenze, i giochi, le parole,
i silenzi.
Troppi silenzi urlanti
che creano eco a pensieri instabili,
capriole di anime inquiete.
Ma adesso ferma
qui,
sotto un tiepido sole autunnale,
tutto appare lontano
e sorrido
Non ho mai pensato di assomigliarti,
in realtà ho sempre creduto di aver preso da mio padre,
sia fisicamente che di carattere,
eppure ci sono degli scatti in cui, struccata e sovrappensiero,
perdo la mia fisionomia e divento te.
Tu eri piu’ bella,
lo sei sempre stata,
una bellezza elegante ed austera, come l’immagine che davi di te,
solo chi ha avuto la fortuna di conoscerti davvero ha assaporato la tua dolcezza e la tua dedizione.
Mi manchi.
Mi hai insegnato a custodire nascoste le cose preziose
e se solitamente tengo sopito in fondo al cuore questo immenso dolore,
stamattina con il tuo accappatoio indosso e la tua immagine sul volto
non riesco a trattenerti dentro il cuore.
E’ Natale ogni giorno,
ogni istante,
ogni mattina,
ogni volta che mi guardi e mi fai sentire eterna,
la stessa ragazzina che sognava di cambiare il mondo e ancora non si arrende,
ogni volta che rallento stanca lungo il sentiero e trovo il tuo braccio a sorreggermi.
E’ Natale ogni volta che apro gli occhi
e guardo nostro figlio che cresce,
ogni volta che respiro e rinasco di nuovo.
Perché se Natale è un dono,
ogni giorno è Natale.
Dic2019
Dietro l’angolo un pensiero,
un ricordo
tante promesse,
tutte disattese.
E il tuo sguardo che ride
scaldandomi il cuore.
Non e’ un problema il colore dei capelli ,
ma di sentirsi bene nei propri passi, vivere gli anni che si hanno per come li percepiamo, non come la società impone, godere questo che forse è il momento piu’ bello della vita, in cui sei te stessa e non devi piu’ dimostrare niente a nessuno.
Una ragazza passa la vita a dimostrare di essere forte, intelligente o capace come un uomo per avere simili opportunità di lavoro, ma anche bella, dolce, materna e feconda…se no apriti cielo, la società con un sorrisetto compassionevole ti ghettizza.
Quante volte dietro le spalle ho sentito mormorare,dopo averla spuntata in una discussione, “ma perche’ il marito non je fa fa 2o3 figli invece de sta a rompe i …”
Beh, io e mio marito di figlio abbiamo deciso di averne uno e al di là del sesso che avrebbe avuto di crescerlo come una bella persona, crescendo noi stessi con lui.
Che c’entra tutto questo coi capelli bianchi?
In fondo in un mondo di immagini è la chiave!
Io ancora non li ho,
o meglio non ne ho abbastanza per lasciarli liberi di mostrarsi, solo qualche filo che spunta fra le meches bionde che ho ricominciato a fare come a 20 anni, ma gli anni ci sono tutti e non li ho mai nascosti anzi li appunto come mostrine sul petto!
Eh si perche’ li ho vissuti tutti, profondamente e attivamente, contengo milioni di immagini di persone, posti, cose che una ventenne non puo’ nemmeno immaginare
e sono ancora curiosa e interessata alla vita come 30 anni fa, solo che ora so apprezzarne il profumo, la grandiosità l’attimo, tanto da non rinunciare piu’ a nulla, neanche a ballare sotto un palco in minigonna.
E per chi pensa che non sia adeguato alla mia età, sappia che non sa vivere la sua, al di la del colore dei suoi capelli.
Elemosino briciole di cielo
e fugaci squarci di sole nel buio.
Si lascia il mondo cosi’ come lo si é trovato,
con lievi tracce del proprio passaggio e memorie impresse in chi ci ha amato
Ogni tanto ho paura…
paura di ciò che non conosco, paura di ciò che non capisco, paura di non essere abbastanza brava da prevedere, progettare,capire, anticipare…
ogni tanto ho paura perche’ so di non essere fino in fondo forte come vorrei,
ogni tanto ho paura,
perche’ il resto delle volte sono cosi’ follemente arrogante da pensare di poter dominare e controllare la vita,
ma la vita poi mi ricorda che in fondo è lei che mi concede spesso di sentirmi leone anche se in realtà sono un micio…
“Mi manchi stop
Sta andando tutto male stop
Forse andrà peggio domani stop
Mi siedo in attesa che torni anche se so che non verrai stop
Ma non sono neanche piu’ triste,
sono solo spenta stop”
Quanto mi piaceva mandare telegrammi, creavano sorpresa, stupore e ti facevano sentire vicini.
Ti scrivevo telegrammi anche solo per dirti che ti volevo bene, perche’ sapevo che ti avrebbero fatto brillare gli occhi e al postino avresti detto orgoglioso
“è la mia principessa, è lontano che studia, non ma mi pensa sempre”
Mi manchi ancora e sempre.
E ti penso,
con gli occhi che brillano di lacrime,
ti penso.
Perche’ mi manchi
Come il sole dopo tre giorni di pioggia continua
Come il cioccolato quando sei a dieta
Come l aria quando sei in apnea
come solo tu puoi mancare al mio cuore 💕
Se tu sei stato raggio di sole che ha squarciato le tenebre perche’ io potessi essere la lieve luce che ti illumina il sentiero,
nulla potrà modificare il cammino:
né il mio orgoglio,
né la tua volontà.
Perderti,
perdermi,
perdersi,
sarebbe tornare nel limbo fino al prossimo viaggio,
ricominciare a cercarsi per scoprirsi di nuovo e navigare insieme.
E quindi aspetto,
ti guardo da lontano cercare la strada,
spero e prego che tu non cada, pronta ad allungare la mano per sostenerti.
Sta per iniziare l’autunno:
grigio, pioggia, piccoli e grandi problemi, polemiche ed elezioni.
Poi arriverà il freddo, i raffreddori, la voglia di non uscire dal letto.
Un altro anno, amici che vanno e che vengono, lavoro, passioni e qualche segno in piu’ sul viso e sul cuore.
Ma se continuerò a sorridere e tu mi sorriderai, continuerò a sognare, ad inventare il futuro, creando e colorando i nostri cieli e miei spazi, sarà sempre estate: radiosa, sorprendente, appassionante.
E i segni sul viso saranno per espressioni di gioia e sorrisi,
i fili chiari tra i capelli frutto del sole,
e gli occhi profondi non temeranno gli abissi,
ma rideranno del celeste del cielo e del verde dei prati.
Con la bellezza nel cuore e negli occhi non si puo’ non essere felici
e sarà estate tutto l’anno.